La tecnica del mosaico è molto antica, risale
al VII sec. a.C.. Questo rivestimento così antico
oggi è rivisto attraverso nuovi materiali che permettono di ottenere
effetti straordinari da far considerare i mosaici
dei veri e propri strumenti di progettazione.
Dal marmo alla pasta di vetro, dalle resine ai metalli, la gamma
di materiali è talmente vasta da permettere
a ciascuno di dare sfogo alla propria creatività.
Il mosaico diventa così elemento di arredo anche
dove la sua posa preveda materiali poveri o la sua estensione sia limitata
a porzioni di pareti o pavimenti.
Tecnicamente si definisce mosaico un rivestimento composto da una serie di piccole tessere solitamente quadrate e di piccole dimensioni; più piccole sono le tessere, maggiore è il dettaglio del disegno.
I materiali utilizzati per il mosaico
Posa in opera del mosaico
Per la buona riuscita del lavoro è molto importante che il sottofondo
in calcestruzzo sul quale si poggia la rete sia planare, compatto e
senza fessure. Una volta posta sulla parete una rete, si realizza uno
strato di calcestruzzo di almeno 13 mm di spessore, così da proteggere
il mosaico dalla fessurazione. Quindi si incollano le tessere con un
collante che può essere di vario tipo, anche una comune colla
vinilica. I Romani usavano fissare le tessere con la cera, che si è
rivelata un ottimo collante.
Un altro collante fra i più utilizzati è la malta: applicabile
su tutte le superfici, si può aggiungere la calce per rallentarne
il tempo di presa. Si possono inoltre utilizzare anche adesivi a base
di cemento, concepiti in funzione del supporto, con vari tempi di presa.
L'impiego di due tipi di colla bianca (normale e solubile in acqua)
è anch'esso frequente. Infine, in epoca contemporanea si è
diffuso l'utilizzo di adesivo siliconico.
Le tessere, una volta incollate, devono essere livellate e battute con un frattazzo.
In alternativa alla realizzazione in loco del mosaico, esistono in
commercio dei veri e propri fogli sui quali sono già applicate
le tessere. Si tratta di una soluzione ideale per realizzare intere
pareti e pavimenti, anche in ambienti umidi come ad esempio il bagno
o la cucina. Il mosaico cosiddetto industriale prevede al massimo la
realizzazione di composizioni geometriche tipo greche, fasce, rosoni.
È importante sapere che i singoli fogli di mosaico, su rete o
su carta, non hanno una struttura rigida e quindi si adeguano sempre
ai fondi sottostanti purché questi presentino una superficie
priva di crepe e uniforme.
Una volta che il collante si è solidificato, devono essere riempite
le fughe.
Le fughe fra una tessera e l'altra vanno stuccate con un riempitivo
posato su tutto il rivestimento; va benissimo anche il comune stucco.
Di solito la larghezza fra le fughe è compresa fra 1 e 2 mm.
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